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La durabilità di una casa modulare in legno

Quanto dura una casa in legno? La durata di una casa in legno è equiparabile a quella di una struttura in latero cemento o in acciaio?

Queste sono due delle domande più frequenti che ci vengono poste dai nostri clienti e più in generale da chi decide di approcciarsi alla costruzione di un edificio in legno.

Per poter rispondere bisogna innanzitutto chiarire il quadro normativo all’interno del quale ci muoviamo e scindere la responsabilità del costruttore verso il committente dal concetto più generale di vita nominale di un fabbricato (VN).

Per quanto riguarda la garanzia sull’immobile che il costruttore deve necessariamente fornire al committente, la norma di riferimento è costituita dall’ art 1669 codice civile.

L’impresa che ha eseguito i lavori di costruzione dell’immobile sarà tenuta a garantire l’immunità da vizi dell’immobile per 10 anni

Interni di una casa modulare in legno A-FOLD

dalla ultimazione dei lavori. Ma quali sono i gravi difetti coperti dalla garanzia decennale?

La Cassazione ha chiarito che costituiscono gravi difetti dell’immobile, come tali idonei ad attivare la garanzia decennale, quelle alterazioni che ne pregiudicano il normale godimento, la funzionalità ed abitabilità. Si tratta di vizi che, pur non

essendo impeditivi dell’utilizzo dell’immobile, rendono l’edificio inabitabile o di penosa abitazione e comunque ne riducono considerevolmente il valore.

Sia ben chiaro quindi che le strutture in latero cemento, acciaio o legno, il periodo di garanzia prestato dal costruttore non cambia.

La vita nominale delle strutture in legno e le NTC2018

Al punto 2.4.1 delle NTC2018, la Vita Nominale di Progetto di un’opera viene convenzionalmente definita “come il numero di anni nel quale è previsto che l’opera, purché soggetta alla necessaria manutenzione, mantenga specifici livelli prestazionali”.

Le differenti opere sono classificate in tre diverse categorie, cui sono associati livelli di prestazione crescenti:

  • strutture temporanee,
  • strutture cui sono richieste prestazioni ordinarie
  • strutture con livelli di prestazione elevati.

A loro volta i tre livelli di prestazione sono associati a valori minimi della Vita Nominale VN dell’opera, rispettivamente pari a 10, 50 e 100 anni.

La durata dell’opera è quindi un parametro convenzionale, assunto in sede di progetto (da qui la specificazione delle vigenti NTC), cui debbono essere riferite le verifiche dei fenomeni dipendenti dal tempo, quali la durabilità o la fatica, mediante il corretto dimensionamento dei particolari costruttivi.

Nuovamente non incontriamo alcuna differenziazione in base al tipo di tecnologia impiegata per la costruzione di un edificio, la discriminante qui alla natura stessa del fabbricato e alla sua destinazione d’uso.

Edifici in legno storici e famosi nel mondo

La predilezione per il legno come materiale da costruzione per abitazioni, facile da reperire ma soprattutto da lavorare, non risiede solo nelle sue proprietà tecniche e in quelle termiche, quanto nella resistenza, nella rigidezza, nella durezza e nella densità. Quattro caratteristiche fisiche e meccaniche che fanno del legno il prodotto per eccellenza nella costruzione di case prefabbricate e nella progettazione di immobili ad uso civile.

Di seguito presentiamo alcuni esempi di edifici e case in legno dalla durata eccezionale nella storia, partendo da strutture millenarie fino ad arrivare a costruzioni che si avvicinano a quelle odierne.

Le palafitte in legno di Ledro (TN) dell’Età del Bronzo

Un esempio di palafitta a Ledro, Provincia di Trento

Nonostante oggi stiamo assistendo a un ritorno alla progettazione e costruzione di case o gli edifici in legno, la storia ci insegna che fin dall’antichità l’uomo ha sempre scelto di costruire abitazioni fatte esclusivamente con questo tipo di materiale. Lo dimostrano, ad esempio, le palafitte di Ledro, un comune situato nella Provincia di Trento che ospita un museo appositamente dedicato a tali costruzioni: il Museo delle Palafitte di Ledro. In questo museo è ancora possibile ammirare il talento ingegneristico di uomini che vissero nell’Età del Bronzo (tra il 2.200 ed il 1.350 a.C) che edificarono sulla sponda orientale dell’omonimo lago Ledro qualcosa come 10 mila palafitte i cui resti sono tutt’ora presenti in una location a cielo aperto. I resti, rinvenuti durante i lavori per la costruzione della centrale idroelettrica, sono rimasti intatti e perfettamente conservati nonostante l’acqua del lago li avesse coperti per oltre 4 mila anni. Un periodo di tempo impensabile per un edificio in cemento che richiede spesso interventi di ristrutturazione anche a soli 20 anni dalla sua costruzione!

La millenaria pagoda del tempio di Horyu-Ji in Giappone

La concezione di casa in Giappone è ben diversa da quella che abbiamo noi occidentali. Nonostante le costruzioni in legno corrispondano più che altro ad esigenze funzionali (quali la resistenza ai terremoti e l’isolamento termico) la necessità di costruire in legno è dettata dal fatto che chi acquista un immobile generalmente è interessato al terreno che lo circonda. La casa in legno, una volta comprato il terreno, viene ristrutturata di sana pianta per essere adibita alle esigenze del proprietario: anziché vivere in un immobile di seconda mano si preferisce ricostruirlo ex novo adattandolo alle necessità della propria famiglia.

Sempre guardano ad un passato abbastanza remoto affiora un’altra costruzione proprio in Giappone, la cui funzione esclusivamente religiosa è stata lo spunto per la realizzazione di un edificio di culto ancora visitabile: la pagoda del tempio di Horyu-Ji. Secondo alcuni storici la pagoda, risalente tra il 587 ed il 607 d.C., pare essere la più antica costruzione in legno rimasta ancora in piedi nonostante i suoi 5 livelli, i terribili terremoti di cui è afflitto il Giappone ed un incendio che devastò la pagoda nel 670 d.C. Ricostruita nei primi trent’anni del 700 d.C., gli studiosi discutono sull’effettiva età di questo edificio di culto: che sia del settimo secolo o dell’ottavo poco importa. Sta di fatto che sono passati oltre mille anni senza che il tempio in legno sia minimamente stato scalfito dal tempo, dalle intemperie e, ancor di più, dalla terribile potenza della natura.

L’antica chiesa in legno di Urnes in Norvegia

La chiesa di Urnes, Norvegia

Rimanendo sempre nell’ambito degli edifici di culto, alcuni storici classificano la chiesa di Urnes, in Norvegia, come tra le più antiche esistenti in tutta Europa. Secondo alcune fonti Urnes è una delle trenta chiese norvegesi che presentano la medesima architettura ma ciò che la contraddistingue non è solo la data di costruzione, avvenuta attorno al 1130 – 1150. Caratteristica della chiesa di Urnes è il fatto che la stessa pare sorga sulle rovine di un precedente edificio, questa volta realizzato in muratura, la cui datazione risalente all’undicesimo secolo dopo Cristo consente di stabilire il nesso esistente tra cultura vichinga (tipica della Norvegia) e cultura cristiana, diffusasi in questo periodo proprio nel nord Europa. Ancora oggi è possibile ammirare il portone della costruzione, anch’esso in legno, decorato con una sapiente maestrìa che solo gli artigiani dell’epoca potevano possedere.

Ed ancora. Il genio di Leonardo Da Vinci è palpabile anche nella progettazione di prefabbricati in legno disegnati e costruiti dal maestro attorno alla fine del 1400. Secondo alcuni studi, Leonardo riuscì a realizzare una casa mobile per la duchessa Isabella Sforza che la installò proprio all’interno del suo parco. La funzione della casa mobile doveva essere quella che noi attribuiamo alle nostre case prefabbricate in legno: mobilità, facilità di utilizzo, ma soprattutto capacità di creare qualcosa che richiede sicuramente poco tempo e l’utilizzo di un semplice materiale naturale.

La diffusione delle case in legno in Europa, America, Giappone

La storia sulle case prefabbricate in legno ci offre differenti spunti come le costruzioni americane del diciannovesimo secolo, realizzate per sopperire all’esigenza di nuove abitazioni dovute alla crescente immigrazione proveniente dall’Europa. Le costruzioni, semplici da realizzare in pochissimo tempo, avevano la funzione di fornire a chi ne aveva bisogno un tetto di cui avere la disposizione nell’immediato ed è proprio in questo frangente che nascono le prime società di costruzioni specializzate nell’utilizzo del legno nel comparto edilizio.

Un esempio di casa in legno nelle Alpi

Oggi le case in legno sono diffusissime in moltissime regioni del nord e dell’est Europa, dell’America, del Giappone e dell’Asia. In epoche più recenti (si parla dell’inizio del novecento) in Austria fu progettata per la prima volta una casa unifamiliare realizzata in occasione della mostra di caccia del 1910. Fautore del progetto fu Weznel Hartl e l’abitazione è ancora ammirabile in una regione della Bassa Austria. E se qualcuno fosse ancora scettico sulle funzionalità delle abitazioni prefabbricate basta sapere che anche Albert Einstein viveva in una costruzione in legno a Berlino e la considerava come il miglior luogo in cui risiedere durante la bella stagione. La Einsteinhaus (letteralmente la casa di Einstein) è ancora oggi aperta al pubblico e viene adoperata per organizzare seminari, workshop e per ospitare giovani ricercatori che, grazie ad una borsa di studio, possono trascorrere i mesi estivi all’interno di uno dei luoghi abitati dal fisico contemporaneo più famoso al mondo.

Dettaglio di un’Izba in Russia

La Russia è la patria delle case tradizionali in legno

La Izba è una tipica costruzione rurale russa, una sorta di casa di campagna prediletta principalmente dai contadini. Particolare di questa struttura non è tanto l’uso esclusivo del legno, quanto l’utilizzo di una tecnica di montaggio delle travi che nel passato venivano assemblate semplicemente utilizzando corde, asce e incastri. L’uso dei chiodi era bandito per i costi che aveva la materia prima come il ferro, ma l’isolamento termico era assicurato da una stufa installata all’interno dell’Izba.

Simile all’Izba è l’Ail, realizzata sempre in legno ma con una particolare coibentazione fatta con la corteccia degli alberi. La struttura può essere esagonale o ottagonale e invece di una stufa, al centro della casa è posto un camino il cui comignolo non è altro che un foro sul tetto.

Questo breve excursus nella millenaria storia delle costruzioni in legno ci ha dimostrato come una casa in legno possa avere potenzialmente una durabilità illimitata a patto che la progettazione e la realizzazione della stessa sia affidata ad aziende specializzate e che possano vantare esperienza nel settore delle costruzioni in legno. Semplici errori di progettazione o di posa in opera possono minare significativamente la durabilità di una casa in legno.

 

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